Già mi vedo l’Uomo della Provvidenza che se la ride sotto i baffi: mentre gli italiani hanno passato tutto agosto ad accapigliarsi sotto l’ombrellone discutendo di Green Pass, ecco che l’autorevolissimo Comitato tecnico-scientifico esce allo scoperto e invoca una legge che imponga la vaccinazione di tutti gli italiani: legge che, a occhio e croce, il Governo non avrà difficoltà a pretendere e ottenere, a tempo debito, da un Parlamento più compiacente che sottomesso.
La soluzione finale, in pratica: e si fottano tutti quei rompipalle dei no-vax, ma soprattutto tutte quelle persone pacate e ragionevoli, talvolta inserite nel sistema e in qualche caso anche autorevoli, che stavano cominciato a nutrire – e soprattutto ad esprimere pubblicamente – dubbi sull’efficacia e la sicurezza del vaccino, contraddicendo anche le ottimistiche (come altro definirle?) affermazioni del Presidente della Repubblica.
Salvate così le forme costituzionali (quelle sancite dall’art. 32, secondo comma, della Costituzione: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”), resta da vedere se la legge in questione non si presterà a sindacati giurisdizionali nelle diverse sedi competenti; o se essa sarà supinamente accettata da tutti gli italiani, un terzo dei quali già oggi non si riconosce più né nel Parlamento né tantomeno nel Governo.
Del resto, un po’ di sana disobbedienza civile comincia a sembrare a molti inevitabile, visto che già 54 anni fa, nel 1967, addirittura un Pontefice (Paolo VI) ammetteva in una lettera enciclica che “quando popolazioni intere … vivono in uno stato di dipendenza tale da impedir loro qualsiasi iniziativa e responsabilità … grande è la tentazione di respingere con la violenza simili ingiurie alla dignità umana”.
Si vedrà, appunto. Per il momento prepariamoci, perché è ovvio che l’Esecutivo Inviato dal Signore pretenderà – per legge – la vaccinazione obbligatoria di tutti gli italiani entro la fine dell’anno, anche per non esporsi alle critiche che inevitabilmente deriverebbero dall’ennesimo rinnovo dello stato d’emergenza, la cui scadenza è attualmente prevista per il 31 dicembre 2021.
Buon anno!