Immaginiamo gli schieramenti politici disposti su una linea retta (finita): i “centristi” si troverebbero, ovviamente, a metà, mentre gli altri, dai moderati ai più estremisti, si svilupperebbero nelle direzioni opposte, tanto a destra quanto a sinistra. La rappresentazione ideale di questa “geometria” politica si ha nella Camera dei comuni inglese, dove le forze conservatrici e quelle laburiste sono distribuite su più file di scranni divisi, al centro, da quelli occupati dal governo.
Immaginiamo ora gli schieramenti politici disposti in semicerchio: al centro avremmo, appunto, le forze centriste, mentre quelle di destra e di sinistra si svilupperebbero verso gli estremi geometrici e politici. Questa struttura ricorderà certamente l’aula di Montecitorio, dove il governo siede di fronte ai parlamentari, come fosse lo spettatore di una rappresentazione teatrale.
Quest’ultimo paragone è particolarmente indicato per rappresentare la situazione politica italiana contemporanea, dove ormai non è più possibile distinguere l’attore dallo spettatore, la comparsa dal protagonista, il regista dall’impresario, il burattino dal burattinaio.
Ma se anche abbandonassimo la geometria per la metafisica, il risultato non cambierebbe perché, comunque, non riusciremmo a distinguere gli uni dagli altri.
La politica italiana, infatti, è come una sfera, il cui nucleo, solido e imperturbabile, ospita il governo. Questo nucleo è avvolto da un altrettanto imperturbabile strato di parlamentari: gli strati più vicini al nucleo ospitano le forze centriste, mentre le forze di destra e di sinistra, mano a mano che ci si allontana dal nucleo, risultano confuse in una specie di nuvola gassosa. La superficie esterna della sfera, infine, è costituita dalle forze più estreme, che avvolgono il tutto in una solida crosta.
Sono proprio gli “estremisti” che occupano la crosta a respingere qualsiasi moto perturbativo dell’equilibrio della sfera, intercettando e tramutando eventuali segnali critici o di sfiducia in una forza che alimenta e irrobustisce il nucleo stesso.
Pensavate che i poli opposti si attraessero, vero? Certo, ma in questa nuova forma metafisica, che è la politica italiana, i poli opposti non solo si attraggono, ma si uniscono e si danno forza, spazzando via ogni punto d’attrito per concorrere a un solo obiettivo: il mantenimento dello status quo.