Vivo in campagna. Pratico meditazione e yoga. Coltivo la Via dello Zen.
Il governo pensa di farmi paura. E di rendermi schiavo. Ma non ha capito che più mi perseguita, più rafforza le mie convinzioni e mi rende libero.
Pensa di farmi paura con l’aumento dei prezzi dei cereali e degli altri beni alimentari primari, o la prospettiva di razionamenti del cibo. Ma io da tempo mi sono addestrato al digiuno prolungato, a mangiare una volta al giorno, a nutrirmi con poco. E poi ho il forno per il pane, l’orto e le galline.
Non mi fa paura.
Pensa di farmi paura con il rincaro dell’elettricità o la prospettiva di improvvisi black-out, che dovrebbero impedirmi di accendere i condizionatori in una estate che si annuncia torrida, di guardare la TV o di usare l’ascensore. Ma io da tempo mi sono allenato a fare le scale a piedi dovunque vada, a praticare tecniche di meditazione che mi rendono indifferente al caldo soffocante, a ignorare la spazzatura mediatica. E poi ho una quercia che fa un fresco delizioso e una biblioteca fornitissima: me ne stracciafotto dei condizionatori, dei talk-show e pure dei social.
Non mi fa paura.
Pensa di farmi paura minacciando di razionarmi il gas, senza il quale non potrei cucinare o riscaldarmi. Ma io da tempo mi sono addestrato a fare la doccia al mattino usando solo acqua fredda e a fare esercizi di Chi Chung sotto la neve. Ho anche scoperto cibi, come il bulgur, che possono essere mangiati senza alcuna cottura. E poi cucino sul camino con il braciere di mia nonna, la pentola di coccio e la legna che raccolgo nei boschi.
Non mi fa paura.
Questo governo di simpatici galantuomini non ha ancora capito che, con il suo terrorismo psicologico, sta creando un esercito di uomini forti, sani e soprattutto liberi.
E che alla fine sarà lui a temere noi.