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Tutti insieme appassionatamente (connessi)

Il “Portafoglio digitale”, che sarà finanziato (e come ti sbagli?) da quel Leviatano chiamato PNRR, è l’ultimo dei tentativi volti a trasformare in qualcosa di impalpabile e virtuale – e quindi più facilmente manipolabile ed espropriabile – tutti i documenti che riassumono la nostra caduca esistenza terrena: carta d’identità, tessera sanitaria, cartelle cliniche, scheda elettorale, ma anche il denaro – ovviamente digitale – e altre amenità come il Green Pass e chi più ne ha più ne metta, inseguendo la sfrenata fantasia del Governo dell’Uomo della Provvidenza.

Governo che, nel caso qualcuno non se fosse ancora accorto, è ineffabilmente in carica e lo resterà ancora a lungo: e chissà che non torni alla carica anche dopo le prossime elezioni.

Tutti dovrebbero accorgersi, invece, che qualsiasi iniziativa venga silenziosamente varata in materia di digitalizzazione dai tavoli governativi e dell’UE, dietro il patetico slogan della “Schengen digitale europea”, è destinata a fornire nuova linfa alla costruzione di quello Stato totalitario che tanto piace alle élite finanziarie globali.

E chi non se ne accorge, e liquida sbrigativamente la questione mettendo la testa sotto la sabbia o concionando sul fatto che già oggi Stato e privati controllano i nostri documenti, i nostri conti, i nostri spostamenti o la nostra navigazione su internet, è solo un cretino o, peggio, un colluso.

Diffidatene.