Colpo di stato in Myanmar. Una volta, prima degli tsunami, dei femminicidi e del Covid (in quest’ordine), sarebbe stata una notizia come questa a tenere banco.
Oggi, invece, l’eco del golpe è veicolata dalle immagini di un’insegnante di aerobica che fa lezione on line giusto giusto nel momento in cui i militari birmani attuano il loro pronunciamento, sfilando alle spalle dell’inconsapevole (ma sarà poi vero?) cultrice del fitness.
Colpi di stato a parte, non so se avete notato anche voi l’escalation di notizie di cronaca nera rimbalzate e ingigantite dai media in questi giorni di edulcorata crisi di governo: la ragazza di Minervino uccisa dall’ex, l’uomo gambizzato alla Romanina, la donna morta di parto a Palermo, il bambino ucciso dal padre extracomunitario a Castel Volturno, e tanti altri.
Sicuramente più di due al giorno. Per carità, i casi di cronaca saranno infinitamente di più, in un Paese di 60 milioni di abitanti. Ma la domanda è: perché se ne parla così tanto?
Per mettere in pratica il vecchio adagio panem et circences, dove la cronaca nera prende il posto dei leoni e dei cristiani che duemila anni fa intrattenevano i romani assiepati lungo gli spalti del Colosseo? Per veicolare notizie come quella di “Bassetti minacciato dai no-vax: il virologo finisce sotto scorta”, dove gli anarco-negazionisti arrivano a minacciare il nocciolo duro dell’intellighenzia scientifica italiana? Oppure per distrarre gli italiani da una crisi di governo pianificata a tavolino, dove i soliti protagonisti – librandosi ineffabili al di sopra della testa degli elettori (scusate, m’è scappato, volevo dire dei sudditi) – finiscono per passare il testimone all’Uomo Forte? (come avevamo previsto 11 mesi fa).
E finalmente il Covid ha presentato il conto. Evviva il governo tecnico!