Seguendo uno per uno gli indizi del complotto ordito dai fautori del totalitarismo tecno-sanitario, i cittadini italiani finiranno per capire, forse, come quando e da chi saranno incaprettati.
Gli indizi in questione sono offerti dalle scellerate Agende dell’Unione europea e dell’OMS in materia di vaccinazione, che di fatto costituiscono la cornice in cui inquadrare l’ancor più scellerato “Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025” adottato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in questi giorni, e possono essere agevolmente riassunti come segue: vaccinazioni obbligatorie per tutti, con richiami periodici durante l’intero arco della vita; persecuzione mirata di determinate categorie professionali (militari, docenti, medici); monitoraggio continuo dei non vaccinati in modo da “incoraggiarli” alla vaccinazione; abbandono “dell’approccio passivo di richiesta da parte del soggetto interessato per passare alla logica proattiva di un percorso vaccinale centrato sul paziente”, che in altri termini vuol dire “invitare” a vaccinarsi chiunque finisca, per qualsiasi ragione, in ospedale (e chi non volesse accettare il cortese invito, ricordi che un’infermiera della ASL Toscana Nord-Ovest, forse tentando di emulare Ilse Koch, nota come “la strega di Buchenwald”, dichiarò pubblicamente, riferendosi ai no-vax: “Gli bucherei 10 volte la vena fingendo di non prenderla”). Il tutto condito, ovviamente, da mille e un riferimento alla digitalizzazione della vita quotidiana e della salute delle persone, che a sua volta costituisce la cornice in cui inquadrare la futura reintroduzione – c’è da scommetterci – dell’abietto Green Pass.
Il bello è che lo scellerato Piano in questione, che riconduce alla “pianificazione di adeguate azioni di risposta comunicativa” (sic!) la tragedia delle migliaia di morti e di effetti avversi collegati al cosiddetto vaccino anti-Covid, non è stato proposto dai governi di dilettanti e farabutti che ben conosciamo, ma da un governo che ha fatto della “libertà di scelta” una sua bandiera.
Un governo, però, che consente a quanti hanno pianificato, promosso, sponsorizzato o avallato una “campagna vaccinale” fondata sul ricatto di continuare a occupare le proprie posizioni anche dopo le ammissioni di Pfizer, la diffusione dei Twitter Files, lo scandalo dei messaggini tra Bourla e la Von der Leyen, le rivelazioni nell’ambito dell’inchiesta di Bergamo, ecc. ecc.
Del resto, cosa aspettarsi da un governo che, nelle sue principali componenti, ha sostenuto col voto tutti i provvedimenti che i fautori del totalitarismo tecno-sanitario di cui sopra hanno concepito per azzerare, grazie al Covid, diritti e libertà fondamentali e trasformali in graziose concessioni governative?
Ma forse la cosa più clownesca di questa vicenda è l’avallo che il Piano in questione ha ricevuto dal Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), secondo cui, udite udite, “Alla luce dei benefici della vaccinazione, che si esplicano nella protezione sia del singolo individuo sia della collettività, attraverso la riduzione del numero di individui suscettibili all’infezione e della circolazione del patogeno nella popolazione, i vaccini assumono un grande valore dal punto di vista umano, etico e sociale”.
Apodittico? No, delittuoso: anche perché il CNB dipende dalla Presidenza del Consiglio ed è quindi lampante il conflitto di interesse.
Auguro a tutta questa gente che si ritiene infallibile e intoccabile (politici, amministratori, manager, giornalisti, scienziati, bioeticisti) di avere l’occasione per rimanere a discutere un paio d’ore, a tu per tu e in una stanza chiusa, con chi ha dovuto rinunciare per sei mesi allo stipendio, con chi ha subito lesioni permanenti o con i parenti di una vittima da vaccino: a quel punto, immagino, preferiranno essere chiamati a rispondere, anche in sede penale, di ciò che hanno fatto e continuano a fare agli italiani.