E’ stupefacente sapere che c’è ancora qualcuno che non ha capito come finiranno le elezioni del Presidente della Repubblica.
Draghi o principesse, nani o ballerine: in realtà non è nemmeno così importante sapere chi alla fine sarà eletto. Perché la sceneggiata in atto in Parlamento ha un solo scopo: dare il via a quelle riforme della Costituzione la cui strada è stata spianata dalla sistematica violazione dei diritti e delle libertà fondamentali perpetrata in nome e per conto degli interessi globalisti e transumanisti che si celano dietro la gestione politica del Covid, con la complicità di buona parte dei politici, dei giornalisti e dei magistrati italiani.
Non dovrebbe volerci molto a capirlo; eppure c’è ancora chi si pone dubbi e interrogativi angosciosi, e forse per questo compassionevoli, ma sicuramente tardivi e inadeguati.
Si tratta, per fare un esempio, di quei soggetti che realizzano solo ora – e cioè dopo che il Governo ha gettato alle ortiche ogni residuo pudore e l’ha annunciato pubblicamente – che il Green Pass permarrà oltre la fine dell’emergenza sanitaria per acquisire durata illimitata: cosa che non corrisponde esattamente ad un premio di fidelizzazione del vaccinato, quanto al modo per vincolare il resto dell’esistenza terrena al possesso e all’utilizzo di questo odioso strumento di discriminazione.
O di quei soggetti che guardano con soddisfazione le televisioni cosiddette indipendenti che danno spazio e voce alle forme di dissenso istituzionalizzato, la cui visibilità cresce – magari mediante rubriche e programmi autofinanziati – in maniera direttamente proporzionale all’ambizione più o meno dichiarata di farsi assorbire dal sistema che apparentemente contestano: perpetuando così l’autoreferenzialità delle logiche che hanno condotto alla deriva odierna.
O di quei soggetti che aderiscono con entusiasmo alle iniziative di apparente “resistenza” promosse (spesso a pagamento) da quegli stessi personaggi che, non più di tre mesi fa, hanno fatto di tutto per sabotare pubblicamente l’unica iniziativa civile e democratica che avrebbe permesso agli italiani, oggi, di arginare la deriva in atto, e cioè il Referendum contro il Green Pass.
O, tanto per restare in tema di referendum, di quei soggetti che andranno a votare “sì” al referendum sull’eutanasia, ubriacandosi di parole abusate (libertà, civiltà, progresso, ecc.) senza capire che, quando la legge sull’eutanasia sarà introdotta nel nostro ordinamento, quella legge imporrà la morte, e non la libertà. Cosa che del resto fa perfettamente scopa con la gestione terroristica del Covid, che in diversi Paesi, come l’Italia, ha legittimato il ricorso a scelte di fine vita e di accesso selettivo alle cure sanitarie.
Niente da dire, siamo proprio tra due fuochi.